Attualità, Comunicati stampa, In evidenza, Osservatori, Partecipazione

Tante lezioni di democrazia e di economia, ma nessuna sulla sovranità.

Il rispetto delle istituzioni e la difesa del nostro impianto costituzionale è sempre stato e sarà sempre un caposaldo dell’azione politica del Movimento 5 Stelle. Siamo saliti sul tetto di Montecitorio per difendere l’Art. 138 e abbiamo lottato come leoni contro la riforma costituzionale illiberale (stile J.P. Morgan Bank) imposta da Renzi e dal PD, sonoramente bocciata dagli italiani nel referendum del 4 dicembre 2016.

Se c’è qualcuno che invece ha avuto poco rispetto per le istituzioni e ha tentato addirittura di sovvertirle, non è stato certo il M5S, ma un establishment che da troppi anni sta abusando del proprio ruolo e ha esasperato il popolo italiano con la propria arroganza e la propria sudditanza alle élite finanziarie internazionali.

Dunque rispediamo al mittente le accuse che ci sono state rivolte in questi giorni, addirittura di eversione. Potremmo dibattere su come ha interpretato il proprio ruolo Sergio Mattarella, a nostro avviso oltre quello che il legislatore ha previsto, però difenderemo sempre l’istituzione denominata Presidente della Repubblica e il delicato equilibrio di pesi e contrappesi istituzionali alla base del nostro sistema democratico. Non fosse altro perché un altro Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, interpretò il suo ruolo in ben altro modo, quando con profetica lungimiranza affermò: “Oggi  noi tutti sappiamo che la società contemporanea rimane sempre esposta al virus totalitario: l’arco dei mezzi di persuasione e di dominio del consenso a disposizione del potere è amplissimo, le possibilità di corruzione delle libere coscienze sono infinite, la tecnologia più raffinata consente ora l’uso della violenza dolce e silenziosa, laddove nell’evo antico e nell’età più prossima funzionava la violenza bruta e l’annientamento fisico del dissidente”.

Siamo consapevoli del rischio sempre attuale di scivolare nel totalitarismo, rischio a cui anche il Movimento 5 Stelle deve prestare la massima attenzione esercitando costantemente il proprio pensiero critico e autocritico, avversando sempre i conformismi da slogan, l’aizzamento capzioso delle folle e i dogmi intoccabili, (anche se fossero calati dall’alto dei vertici della propria forza politica). Siamo ben consapevoli che questi sono tutti elementi di cui il totalitarismo si è sempre nutrito, e proprio per questo ci incuriosisce immaginare cosa avrebbe detto Pertini, che era un partigiano, della situazione politica attuale.

Il popolo è sovrano oppure non lo è?

Al di là delle citazioni delle sfumature giuridiche che tanti provetti costituzionalisti sbandierano con sicumera in questi giorni, resta questa la grande domanda di fondo che si vuol far finta di non vedere. In molti hanno scritto “Io sto con Mattarella”. Anche noi, se intendiamo che il Presidente della Repubblica deve poter agire liberamente in base alle sue prerogative, anche a costo di commettere un errore o un abuso. Ma non staremo mai con chi si schiera a favore della finanza internazionale, rapace e cinica che ci pressa e si nasconde dietro il filo d’erba semantico del: “Ce lo chiedono i mercati”; non staremo mai con chi si sottomette prono ai diktat di una Germania egemone il cui esponente politico Gunther Oettinger, commissario europeo per il bilancio, si è permesso di affermare che i mercati insegneranno gli italiani chi e come devono votare; non accetteremo mai  l’ipocrisia di un’Europa a cui finora non è stata mai a cuore la solidarietà tra i popoli. Noi staremo, come siamo sempre stati, dalla parte dei diritti, degli interessi e soprattutto della volontà sovrana del popolo italiano.

Ma per il nostro establishment politico il popolo italiano è ignorante. Non capisce che senza il consenso di questi poteri forti internazionali che hanno distrutto poco a poco la nostra economia, la classe media, lo Stato sociale, i nostri diritti, la nostra serenità e finanche la nostra dignità, il debito pubblico italiano andrebbe in crisi. Secondo loro, con 2.300 miliardi di euro di debito, (che loro stessi hanno generato, non dimentichiamolo), noi italiani siamo presi per il collo e quindi dovremmo sottostare a tutto quanto ci chiederanno i nostri “usurai” internazionali. La fine che hanno fatto fare alla Grecia l’abbiamo vista tutti: gli ellenici hanno perso veri e propri pezzi di sovranità, anche territoriale. E allora dai! Continuiamo per sempre così, verso l’annichilimento totale dell’Italia, verso la perdita totale di sovranità – già oggi ampiamente compromessa!

E a proposito di sovranità, gli stessi soggetti che oggi ci danno lezioni di diritto costituzionale e di economia, non si sono mai schierati, né hanno mai preso in considerazione le posizioni di quella corrente politica e di pensiero economico che rappresenta a tutti gli effetti la parte più avanzata del sovranismo democratico e costituzionale. Le scuole di pensiero neokeynesiane, il cui capostipite italiano può essere considerato a buon diritto Federico Caffè, e tutte le successive evoluzioni di pensiero, sono state snobbate da questi soggetti in favore di un’idolatria indiscussa all’ideologia economica antidemocratica del neoliberismo globale, propagandata ai quattro venti della élite finanziarie dominanti, proprio perché strumento di consenso e di indottrinamento pseudoscientifico delle masse. Esistono ambienti che si autodefiniscono sinistra patriottica, sinistra sovranista, che hanno sempre portato avanti queste istanze e che sono sempre stati emarginati dal centrosinistra, dal PD di Renzi, (figuriamoci!), ma anche dalla sua entusiasta corte di accoliti provenienti dagli ambienti della “sinistra ufficiale”.

In questi giorni la segretaria della CIGL Susanna Camusso ha dichiarato che “Mattarella ha agito nell’interesse di una cosa fondamentale per l’Italia e i lavoratori che sono i trattati internazionali”, (quegli stessi trattati che ci stanno uccidendo di austerity); la presidente dell’ANPI Carla Nespolo ha affermato che “il Presidente della Repubblica ha rispettato i doveri affidatigli dalla Costituzione” e ha parlato di “allarme democratico”, (dimenticando però che l’allarme democratico potrebbe essere anche costituito dall’arbitrio di Mattarella di non aver nominato un ministro, Paolo Savona, diretta emanazione della volontà popolare espressa col voto del 4 marzo 2018, per il solo fatto che Savona ha idee non allineate con quelle della Germania e dell’Europa). Per carità, forse avranno ragione la Camusso e la Nespolo, ma – ricordando Giuseppe Di Vittorio, umile bracciante agricolo tra i fondatori della CIGL, e i tanti partigiani morti per la democrazia e i diritti dei lavoratori –  ci viene il dubbio sul perché questi personaggi, e gli enti che rappresentano, non hanno mai preso in considerazione le istanze della sinistra sovranista, non hanno mai sposato la loro causa prendendo una posizione altrettanto forte e netta per affermare il principio della sovranità nazionale, premessa indispensabile per uscire dalla subalternità agli imperativi delle oligarchie finanziarie e dei loro organismi sovranazionali (come la Commissione Europea), impegnandosi a combattere per un’Europa dei popoli contro l’Europa antidemocratica delle élite dominanti e le politiche classiste degli organismi economici internazionali. Gli strumenti macroeconomici ci sono. Paolo Savona del resto ne aveva ipotizzati un paio.

Troppo difficile? Troppo scomodo? Troppo poco servile?

L’interesse del popolo italiano si fa col coraggio e con la determinazione. Nel 1944-45 i partigiani scacciarono i tedeschi dalle nostre terre, liberandoci dall’oppressione nazifascista e facendoci riconquistare la nostra sovranità. Non vorremmo che oggi coloro che pretendono di aver raccolto l’eredità dei partigiani, impartendoci lezioni di democrazia e di economia, stiano facendo esattamente il contrario.

Movimento 5 Stelle Osimo

sovranità


Warning: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable in /home/mhd-01/www.osimo5stelle.it/htdocs/wp-includes/class-wp-comment-query.php on line 405

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *