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Fusione Osimo-INRCA: i precari che fine fanno?

Nell’operazione in fretta e furia di fusione per incorporazione dell’ospedale di Osimo dentro l’INRCA, (operazione di cui stiamo vagliando tra l’altro la legittimità giuridica), il pasticcio non riguarda soltanto il più volte denunciato smantellamento dell’ospedale di Osimo, ma anche il caos organizzativo e la situazione di enorme incertezza per i lavoratori. In pochissimo tempo, ricordiamo che la deliberazione n. 1347 con cui la Giunta Regionale ha avanzato la proposta di legge per l’incorporazione è del 15 novembre 2017 e l’entrata in vigore della fusione è il 1 gennaio 2018, i dipendenti dell’ospedale di Osimo hanno dovuto decidere se rimanere in ASUR oppure andare con l’INRCA, (il bando è scaduto il 18/12/2017). Quindi i lavoratori a tempo indeterminato hanno potuto scegliere se essere trasferiti ad altre strutture dell’Area Vasta 2 usufruendo della mobilità interna volontaria straordinaria stabilita dal bando del 7 dicembre 2017, oppure se restare ad Osimo nelle attuali funzioni e passare alle dipendenze dell’INRCA.

Fin qui apparentemente va tutto bene, senonché i posti di coloro che hanno deciso di lasciare Osimo, (a quanto pare una cinquantina circa su un totale di quasi 200) dovranno essere rimpiazzati con una sorta di “mobilità coatta” da parte dei precari assunti con contratti a tempo determinato con l’ASUR e che la mobilità interna la subiscono. La domanda è scontata: che tutele prevede l’accordo INRCA/ASUR per il personale assunto a tempo determinato? Esiste un paracadute per quei lavoratori precari che subiranno passivamente la mobilità interna? E nel caso in cui il ricollocamento avvenisse nel presidio ospedaliero di Osimo, quali tutele verranno garantite dall’INRCA al personale precario che stava maturando l’anzianità necessaria per la stabilizzazione all’interno dell’ASUR? Chi all’interno del percorso dei tre anni in ASUR vedeva avvicinarsi l’obiettivo della stabilizzazione, ora dal 1 gennaio 2018 con l’INRCA manterrà la propria anzianità di servizio ai fini della stabilizzazione, o dovrà ricominciare tutto daccapo?

Domane facili facili. Vogliamo risposte e certezze nero su bianco. Vogliamo un progetto a lungo termine che garantisca stabilità lavorativa per il personale precario che sarà trasferito all’INRCA. Vogliamo un progetto a lungo termine che definisca nero su bianco oggi, e non l’anno del mai, i servizi sanitari che verranno mantenuti per i cittadini della Val Musone.

Le rassicurazioni verbali, le pacche sulle spalle, le strette di mano traditrici e le promesse da marinai del PD, gli osimani le hanno purtroppo già sperimentate sulla loro pelle.

Movimento 5 Stelle Osimo

ospedale


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