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Crisi idrica a Padiglione: un paio di domande in sospeso.

Con l’ordinanza del 5 settembre 2017 il Sindaco di Osimo ha vietato l’utilizzo dell’acqua ad uso potabile e alimentare nella frazione di Padiglione e per una zona limitrofa molto ampia.

La prima considerazione riguarda l’informazione ai cittadini, dato che l’ordinanza stessa prevede di “fornire immediata e adeguata informazione alla cittadinanza”. Dobbiamo purtroppo rilevare che l’informazione è stata piuttosto carente, in quanto molte famiglie ne sono venute a conoscenza in ritardo col passaparola, mentre molte altre non hanno tuttora compreso la problematica. In situazioni che investono la salute pubblica andrebbe organizzata invece un’informazione capillare che si poteva  diffondere senza particolari patemi d’animo, come ad esempio informando porta a porta, con avviso sul portone o nella cassetta delle lettere in caso di assenza dell’utente dal proprio domicilio.

Ci piacerebbe conoscere dove si trova con precisione il pozzo “Valentino 2”, come pure quali sono e dove si trovano tutti i pozzi che costituiscono “il campo di pozzi intitolato Padiglione” che, analogamente a quello denominato “Valentino 2“, alimentano il punto di rete OS03. La cittadinanza è tenuta a conoscere nel dettaglio anche l’esito delle analisi, chi effettua il controllo dell’acqua dei nostri rubinetti e con quale frequenza. Allo stato attuale sorge un dubbio: se l’acqua che scorga nelle nostre case viene monitorata continuamente da ASTEA, come mai è stata l’ARPAM/ASUR a lanciare l’allarme dopo un suo controllo, che si presuppone venga effettuato saltuariamente? Perché se n’è accorta l’ARPAM/ASUR e non l’ASTEA?

Inoltre questa grave crisi idrica suggerisce alcune riflessioni in merito alla gestione del territorio. Da qualche anno a questa parte molti terreni agricoli nel Comune di Osimo e in particolare nella vallata del Musone (dove si trovano tutti i pozzi di captazione dell’acqua) vengono irrorati con massicci spargimenti di liquami (parliamo di migliaia e migliaia di tonnellate di digestato da biogas), per i quali in più occasioni sono state segnalate problematiche. Allo stato delle cose non possiamo affermare che ciò possa essere messo in relazione all’inquinamento idrico a Padiglione, ma è doveroso richiamare l’attenzione di tutte le Autorità preposte e richiedere una maggior vigilanza su tali gestioni. Certo che, se dovesse risultare che i pozzi citati si trovano nelle vicinanze o nelle zone attigue a quelle dove sono stati rilevati in passato non pochi problemi, si renderebbero necessarie ulteriori valutazioni e considerazioni.

Pertanto ci aspettiamo che, poiché il Sindaco Pugnaloni ha già dichiarato che la crisi idrica è stata risolta, i cittadini osimani possano conoscere:

  • l’origine e le cause del problema;
  • che cosa è stato fatto per il suo superamento;
  • che provvedimenti strutturali e di lungo periodo sono stati adottati affinché non si verifichi più una problematica del genere in futuro.

Questi aspetti del resto, sono gli stessi richiesti sia nella lettera dell’ASUR che nell’ordinanza.

Stay tuned: il Movimento 5 Stelle vigilerà sugli sviluppi della vicenda.

                                                                                                                  Movimento 5 Stelle Osimo

 

aqua

 


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