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La battaglia per abbassare la TARI si fa in ATA.

Il recente dibattito sui rincari della TARI ad Osimo ci offre l’occasione per dire qualcosa di serio e di utile per i cittadini, al di là degli sterili botta e risposta a cui PD e Liste Civiche ci hanno abituato. La TARI non si abbassa con i proclami, né con le polemiche. Pugnaloni deve andare in ATA (l’assemblea d’ambito formata dai comuni della Provincia di Ancona) e battersi per la strategia “Rifiuti Zero” così come impegnato dal consiglio comunale, sovrano parlamento della città, con atto di indirizzo politico amministrativo sulla gestione dei rifiuti n. 28 del 18/06/2015, deliberato su proposta del Movimento 5 Stelle di Osimo.

Tale atto impegna il Sindaco e la Giunta “ad introdurre ed utilizzare criteri di tariffazione puntuale, ovvero basati sul criterio chi produce meno rifiuti e fa meglio la raccolta differenziata paga di meno”, “a farsi portavoce presso l’ATA cui compete la pianificazione e la gestione del servizio affinché vengano realizzati uno o più impianti di selezione, trattamento, riciclo e valorizzazione della frazione secca dei rifiuti”, (il cosiddetto “grigio”), “a farsi portavoce presso l’ATA affinché venga evitata la produzione di materiale destinato ad incenerimento o combustione”, (i cosiddetti CDR e CSS).

Infatti una corretta gestione del ciclo dei rifiuti concepiti come “materia prima secondaria”, può trasformare un problema in un’opportunità. E’ la strategia “Rifiuti Zero” che non fa ricorso a discariche o a incenerimento, ma si pone l’obiettivo del riciclo totale. In questo modo:

  • si otterrebbero proventi dalla vendita di materia prima secondaria e di inerti derivanti dal trattamento della frazione indifferenziata secca dei rifiuti negli impianti di valorizzazione e riciclo che l’atto di consiglio comunale impegna a realizzare;
  • si otterrebbe l’eliminazione dei costi di smaltimento dei rifiuti in discarica o destinati a incenerimento;
  • e soprattutto, questi vantaggi economici consentirebbero la riduzione delle attuali tariffe della TARI, con evidenti benefici economici per i cittadini.

La gestione dei rifiuti invece è da sempre il bancomat dei partiti: in provincia di Ancona e nelle Marche ovviamente parliamo del PD. Le vacche da mungere sono i cittadini a cui si alza la tariffa a oltranza, tanto all’inizio protestano un po’, ma poi si fa loro mandar giù di tutto. Così le società partecipate fanno gli utili che distribuiscono ai soci, (i comuni), pagati con le tariffe dei cittadini. Il giochetto è oltremodo assurdo perché queste società si occupano solo della raccolta dei rifiuti, dello spazzamento e del trasporto in discarica con relativo interramento. Oggi poi, contrariamente a quanto previsto dalle direttive europee, c’è il partito trasversale degli inceneritori, (PD in testa, ovviamente): incenerire per far fare utili ai grossi gruppi anziché riciclare, con buona pace degli studi epidemiologici che hanno ormai scientificamente dimostrato la relazione tra gli inceneritori e l’aumento dei tumori. Come si capisce bene, si tratta solo di costi per la comunità sulle spalle dei cittadini che subiscono l’aumento delle tariffe, mentre i ricavi li fanno i privati, i soliti “amici degli amici”. Ad esempio nella raccolta differenziata, (vetro, carta, plastica), noi cittadini ci “facciamo il mazzo” per cercare di farla al meglio, ma poi i materiali vengono prelevati da soggetti privati che vanno a rivendersela sul mercato. I costi dunque sono pubblici e i ricavi privati! Sarebbe masochismo puro, se non fosse evidente che i nostri rappresentanti politici non fanno l’interesse dei cittadini, ma di loro stessi e di quegli “imprenditori” collusi che vivono e prosperano grazie a scelte politiche nocive che li favoriscono a danno della collettività.

Pugnaloni vada dunque in ATA a battersi per il mandato che il consiglio comunale di Osimo gli ha conferito, evitando di assecondare le pericolose forzature giuridiche del PD provinciale finalizzate a creare il monstre del paventato consorzio “Multiservizi – Ecofon” a cui tentare di affidare la gestione in house dei rifiuti in ATA. Si tratta infatti di un gioco di scatole cinesi gattopardesco: “facciamo finta di cambiare tutto per non cambiare niente”. La legge nazionale che ha istituito la figura del gestore unico provinciale del ciclo dei rifiuti, punta infatti ad un miglioramento e ad una razionalizzazione del servizio, non ad una moltiplicazione delle società (e dei consigli di amministrazione), sotto l’insegna di un finto gestore unico. Il miglioramento del servizio si raggiunge a nostro avviso soltanto con un affidamento in house ad un’azienda speciale di diritto pubblico senza scopo di lucro, espressione di tutti i comuni dell’ATA, sull’esempio di quanto proposto dai Movimenti per l’Acqua riguardo la gestione del servizio idrico all’indomani della vittoria del referendum del giugno 2011.

                                                                            Movimento 5 Stelle Osimo

 

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