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L’ospedale di Osimo deve morire

Il disegno di distruzione dei diritti e del benessere dei cittadini italiani ha un preciso mandante che ne è anche il suo esecutore: il PD di Renzi, Ceriscioli e Pugnaloni. Oggi la campana a morto suona inesorabile per l’ospedale di Osimo, partendo paradossalmente da quella che è la sua perla, il reparto di ostetricia e ginecologia, eccellenza riconosciuta a livello nazionale dal Ministero della Sanità e a livello internazionale dall’UNICEF. E nonostante tutto quello che ha dovuto subire, ancora oggi, a poche settimane dalla chiusura, è al primo posto nelle Marche per parti naturali (circa il 70%).

E’ interessante però vedere come il PD abbia dipanato la sua tela per condannare a morte il reparto e, presto, tutto l’ospedale. C’era una volta il Dott. Reginaldo Polsonetti, oggi in pensione, che insieme al primario Mauro Tiriduzzi, avevano creato l’eccellenza del reparto osimano di ostetricia. Subito dopo il pensionamento di entrambi viene smantellata pediatria e viene trasferita da Osimo a Senigallia, dove l’allora assessore comunale alla sanità era Fabrizio Volpini, oggi consigliere regionale del PD e presidente delle commissione regionale sanità.

Il reparto comunque, senza primario, proseguiva egregiamente e questo scombinava le mire del PD che puntava alla sua chiusura. Così arriva nella veste di “becchino” il dott. Curatola, dirigente a Jesi e facente funzione ad Osimo. Incredibilmente l’ASUR negò addirittura l’autorizzazione a Tiriduzzi e Polsonetti ad esercitare attività di volontariato a costo zero nel reparto che avevano diretto per anni, prestando gratuitamente la propria esperienza e professionalità. Il reparto doveva assolutamente chiudere! Più chiaro di così!

Come se non bastasse però, Curatola, che sta sempre a Jesi e trascorre ad Osimo meno tempo di un turista di passaggio, comincia palesemente a forzare la mano per diminuire i parti ad Osimo: ogni minima scusa è buona per trasferire le gestanti a Jesi, infatti voci insistenti di partorienti hanno affermato di essere state inviate a Jesi. Nel frattempo, nel ruolo di medico di pediatria a Senigallia viene nominato Alessandro Volpini, figlio di quel Fabrizio Volpini, oggi presidente della commissione regionale sanità. Sarà un caso? L’organico ad Osimo viene progressivamente smantellato, poiché nessun pensionamento viene sostituito, lasciando il personale sottodimensionato. Nonostante tutto, gli eroici operatori osimani, sotto la guida del dott. Loris Sangelantoni, continuano egregiamente nel loro lavoro con risultati di altissima qualità.

Allora bisogna fare di più, bisogna assolutamente mandare Osimo sotto i 500 parti, in modo che al suo funerale i politicanti di turno possano piangere lacrime di coccodrillo e dire ai cittadini (elettori) della Valmusone: “Ci dispiace ma non potevamo fare altro!”. Così nell’area “amica del bambino”, un’area geografica che ricopre sostanzialmente la bassa Valmusone in cui i pediatri fanno rete per indirizzare le future madri nel reparto di eccellenza osimano, improvvisamente pochi mesi fa un altro ginecologo con numerose pazienti si è temporaneamente allontanato e le sue pazienti sparite!

In definitiva il reparto di ostetricia di Osimo è la vittima sacrificale per redistribuire i parti su Jesi e Senigallia, roccaforti del PD “che conta”, e far superare loro i 1.000 parti. La qualità del servizio e il benessere delle mamme e dei nascituri non contano assolutamente niente per il PD. Ecco qual è la sua idea di sanità pubblica: mamme costrette sulle barelle di Jesi e del Salesi, vere e proprie “industrie dei parti”, che scoppieranno letteralmente sotto la pressione dei nuovi numeri, impossibili da gestire con le attuali strutture.

Tutti si domandano a questo punto quale sia l’opinione della direttrice sanitaria dell’ospedale di Osimo, D.ssa Pallotta, riguardo tutto questo! Inoltre la esortiamo a schierarsi in difesa del punto nascita richiedendo all’ASUR ed alla Regione investimenti intelligenti, ma non impossibili, come la guardia H24, visto che il punto nascita di Osimo è l’unico sprovvisto di tutte le Marche. Perché, D.ssa Pallotta?!

Pugnaloni e gli altri sindaci della Valmusone dal canto loro farebbero meglio a nascondersi. Questi sepolcri imbiancati della politica, per non perdere consensi elettorali, si ergono a difensori della Valmusone contro il mostro cattivo Ceriscioli, non vergognandosi minimamente del fatto che durante la campagna elettorale lo hanno accompagnato personalmente a prendere voti, anche dentro l’ospedale di Osimo, spergiurando sul suo mantenimento e potenziamento.

E le cliniche private nel frattempo gongolano. Latini, vecchio volpone della politica,  insiste da tempo sull’ospedale privato della Provvidenza, in cui si piazzeranno gli “amici degli amici”. La provvidenza infatti verrà sicuramente per i suoi gestori, che faranno soldi a palate. Un po’ meno per le mamme che perderanno il diritto alla salute gratuita, sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione, e perderanno anche il fiore all’occhiello di un reparto di ostetricia e ginecologia che aveva fatto apprezzare Osimo in tutta Italia.

Movimento 5 Stelle Osimo


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2 Comments

  1. Lucia

    Il numero di 1000 parti, requisito previsto per configurare un punto nascita, va contestualizzato in un territorio le cui percorrenze sono allungate dalle caratteristiche peculiari della zona.
    Le ragioni apposte alla decisione della Regione, in questo modo appaiono solo un alibi, per giustificare l’incapacità gestionale dei nostri rappresentanti, i quali piuttosto che guardare a modalità organizzativo gestionali più moderne (hube and spoke oppure organizzazione per intensità di cure) , snelle ed economiche, (soprattutto per i pazienti e poi per le Aziende) tagliano indiscriminatamente: è decisamente più facile e meno impegnativo.

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