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ASTEA: Pugnaloni & Fiordomo stanno sbagliando strada.

La strategia di ASTEA by Pugnaloni e Fiordomo annunciata ai media nei giorni scorsi non ci convince. L’idea di vendere (o svendere) tutta ASTEA ENERGIA al partner SGR RIMINI per avere il denaro per liquidare il socio privato GPO sfiora l’assurdo.

L’obbiettivo dichiarato, cioè quello di tentare l’affidamento diretto “in house providing” del servizio idrico integrato come gestore unico nell’ATO3 Macerata è velleitario e difficilmente realizzabile: primo per problemi di carattere normativo (non basta avere soci esclusivamente pubblici, ma occorrono altri requisiti che ASTEA in questo momento non ha), secondo per l’agguerrita concorrenza dei competitor dentro lo stesso ATO3, primo tra tutti Acquambiente Marche, la società di Castelfidardo che è titolare della concessione dell’invaso di Castriccioni, ATAC Civitanova e APM Macerata che del servizio idrico hanno fatto da anni il loro cavallo di battaglia.

Si è così svelato il patto tra Recanati e Osimo che avevamo ipotizzato in un nostro precedente comunicato: Fiordomo, sindaco PD di Recanati, vuole avere la leadership incontrastata del servizio idrico all’interno di ASTEA, lasciando carta bianca su tutte le restanti attività del gruppo ASTEA a Pugnaloni. Sta infatti guidando l’ondata di dissenso contro il PD regionale da parte dei sindaci dell’ATO3 Macerata contro il progetto caro a Ceriscioli di un  ATO unico regionale da affidare ad un gestore unico regionale, e cioè agli amici del colosso HERA di Bologna, (leggasi gli amici del PD dell’Emilia Romagna), disegno a cui il Movimento 5 Stelle, per inciso, si opporrà con ogni mezzo. Fiordomo è infatti il neo eletto presidente dell’ATO3 grazie al voto favorevole di Pugnaloni (Osimo), Carancini (Macerata), Corvatta (Civitanova Marche) e Pezzanesi (Tolentino), e grazie a quello trasversale dei sindaci di centrodestra dei comuni appartenenti all’ambito. Se però lo strumento di Fiordomo per tentare di raggiungere questo obbiettivo è un’ASTEA completamente pubblica che diventi gestore unico dell’ATO3 Macerata con affidamento diretto, diciamo apertamente che l’idea ci sembra fallimentare.

La strategia del Movimento 5 Stelle, e lo abbiamo già dichiarato la scorsa estate dopo il consiglio comunale in cui abbiamo proposto i tre ordini del giorno su acqua, energia e rifiuti, è quella di vendere la quota di maggioranza di ASTEA ENERGIA a SGR RIMINI, partner serio e affidabile, con un modello di business basato sulla territorialità, con cui è in corso un accordo per la distribuzione, per partecipare alla gara del gas dell’ATEM di Macerata 2. Siccome per la legge sul cosiddetto unbundling varata per garantire la concorrenza, le aziende che distribuiscono i servizi non possono detenere quote di maggioranza delle società di vendita di quegli stessi servizi, per non rischiare multe salatissime da parte dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI), la vendita di almeno il 51% di Astea Energia ci sembra la tattica migliore, perché permette di mantenere un peso strategico nella società e al contempo partecipare alle politiche di espansione della clientela che SGR Rimini ha sicuramente in animo di attuare nelle Marche partendo dalla “testa di ponte” che già detiene a Potenza Picena (circa 5.000 utenze che si aggiungerebbero alle 60.000 di ASTEA ENERGIA). Questo permette ad ASTEA di proseguire senza timori l’attività di distribuzione sia dell’energia elettrica, sia del gas, riassorbendo in ASTEA il personale delle neo costituite DEA SRL e ADG SRL, società create ad hoc per l’elettricità e il gas proprio per cercare di rispettare l’unbundling. Si eliminerebbero così poltrone e CdA di troppo: un ottimo risultato per i cittadini, ma una pessima notizia per Pugnaloni e per i poltronifici che sta continuando a tenere in piedi, (vedi i vari Marchetti, Castiglione, ecc.) dopo aver criticato quelli allestiti per anni dalle Liste Civiche.

Chiaramente gli accordi con SGR devono prevedere garanzie circa la territorialità, l’attuale rapporto personalizzato con la clientela, (veri valori aggiunti di ASTEA ENERGIA), mantenendo i livelli occupazionali attuali con l’obbiettivo semmai di incrementarli. A quanto ci è dato di capire questo è esattamente ciò di cui ha bisogno SGR che non ha sedi operative né personale in loco, ma ha una strategia commerciale chiaramente espansiva nelle Marche.

Quindi perché buttare alle ortiche questa occasione e spossessarsi della società di vendita che, coi suoi utili, potrebbe tra l’altro continuare a costituire una “cassaforte” di liquidità per il gruppo?

Movimento 5 Stelle Osimo


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