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IL PIANO DELLE RETI CLINICHE: L’ANALISI DEI BUCHI!

Non può che essere fallimentare il piano delle reti cliniche che vede l’attuazione del Decreto noto come “Spending review” recepito dalla Regione Marche con la DGR 1696/2012. A dare operatività a tale normativa ci pensa la DGR 735/2013 che promette già nel titolo “ Riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera. Riconversione delle piccole Strutture ospedaliere e Riorganizzazione della Rete territoriale dell’Emergenza-Urgenza”.
In altre parole il risparmio sulla sanità a livello regionale ( Marche), avverrà con “taglio lineare dei posti letto ospedalieri” che porterà ulteriori risparmi per riduzione di personale, di oneri di gestione e di beni di consumo.
L’amministrazione regionale invece di usare in maniera ragionevole e quindi anche vantaggiosa per gli utenti, i tagli imposti a livello nazionale, sfruttando l’occasione per operare una seria riorganizzazione della sanità, utilizza un metodo basato su dati del passato.
La Regione Marche ha intenzione di compiere il restyling della sanità marchigiana utilizzando dati di una situazione organizzativa datata, (la stessa causa degli attuali sprechi) senza tenere conto dei bisogni sanitari nuovi della popolazione, ormai più vecchia e quindi più malata più disabile, o più straniera e quindi più in crescita. Cosa è successo alla “rete ospedaliera”? Semplificando: il nostro governo ha valutato l’attività degli ospedali negli anni passati, e ha dedotto che i nosocomi con scarsa attività possono essere chiusi o ridotti. Ovviamente questa regola non vale per tutti!

Primo buco: in considerazione del fatto che dal 2007 stiamo vivendo un blocco delle assunzioni, forse il calo dell’attività di alcuni ospedali può essere legata al fatto che non c’è personale sufficiente da garantire l’assistenza…l’Ospedale di Osimo non ha una storia diversa. Se non ho il personale per un reparto riduco i posti letto con il risultato che ricovero meno e quindi faccio meno attività ed i dati rilevati fotografano una situazione “falsata”.
Ciò non vuol dire che ai cittadini non serve quella struttura o quel tipo di cure!

Secondo buco: lo studio su cosa “modificare” della sanità è stato fatto usando dei dati non pertinenti e pertanto non indicativi. Infatti l’attenzione si è focalizzata solo ed esclusivamente sui costi delle cure e non sui reali bisogni dei cittadini. È come se un commerciante, vivendo un calo di vendite, affronta la crisi concentrando la sua attenzione sulla quantità della merce esposta e non sulle nuove esigenze dei clienti e quindi sul rinnovamento degli articoli offerti.

Terzo buco: l’organo deputato ad elaborare, controllare e valutare se il sistema sanitario regionale funziona e produce un buon servizio per i cittadini esiste ormai solo sulla carta poiché smantellato. È scomparso pian piano l’istituto “super partes” con funzioni di monitoraggio della popolazione (per capire veramente di cosa c’è bisogno per essere in salute) e di raccordo e controllo sulle attività del servizio sanitario regionale…in altre parole non sappiamo più chi siamo e di cosa abbiamo bisogno, nonché non potremmo sapere se questa riorganizzazione migliorerà la salute dei cittadini o no!

L’Ospedale Regionale di Torrette

Risultato: una squarcio nella rete grande come la zona Ancona-Osimo che farà scappare “i pesci”, in questo caso i pazienti, che dovranno cercare altri ospedali o fare file interminabili all’Ospedale Regionale di Torrette.

Strana rete…concentrata tutta su un polo!

Il M5S ritiene che tale modo di operare sia profondamente sbagliato e foriero di decisioni ingiuste. Non possiamo accettare che il contenimento dei costi e soprattutto degli sprechi ( necessario e non più rinviabile) si tramuti in una ingiustizia per tutta la popolazione di Osimo ed ancora di più per tutta la zona sud di Ancona ovvero non accettiamo che si faccia scempio dell’Art. 32 della Costituzione Italiana, il quale come noto prevede il diritto e la libertà di cura per tutti. Per fare un piccolo esempio non vogliamo essere costretti a rinunciare, a priori, alla struttura di ostetricia dell’Ospedale di Osimo solo perché un calcolo fatto sulla carta, peraltro basato su dati degli anni precedenti ed asettici farebbe pensare ad una anti-economicità della stessa struttura.

Secondo la nostra opinione è necessario effettuare tutti i tagli agendo sugli sprechi e lavorare ponendo al centro dell’interesse comune la figura del paziente – cittadino. In questo modo si potrà mantenere tutto il buono della sanità pubblica italiana ed eliminare il marcio costituito, tra l’altro, dalla gestione clientelare. E’ giusto utilizzare le migliori menti matematiche per risanare i conti ma i soggetti deputati all’ opera di riorganizzazione non possono guardare solo ai numeri… non si tratta di quotare in borsa un’azienda o rilanciare una banca. Quando si parla di sanità bisogna considerare che si agisce nel settore più delicato del sociale; tutti abbiamo direttamente o indirettamente bisogno di una buona sanità. Nell’ affrontare quindi la riorganizzazione sanitaria è quantomeno necessario ricostituire un organo di controllo ed esame dei dati ( quelli veri ed aggiornati non politicamente orientati !!!).
In secondo luogo si deve investire, prima di ogni altra cosa, sulla Sanità Pubblica e sulla prevenzione. Risolvere il problema della sanità Osimana pensando alla costruzione di fantomatiche strutture pseudo-private, come prospettato dal Consigliere Regionale Latini, non è, a nostro modesto avviso, la soluzione del problema ma un modo per aggirare in maniera “subdola” la situazione attuale. Ben venga la struttura privata ma non come alternativa a quella pubblica che deve restare al centro del sistema sanità. In terzo luogo è necessario organizzare l’offerta dei servizi sanitari in base a quelli che sono i reali bisogni della popolazione. Ad esempio operando sul territorio per prevenire le malattie crinico-degenerative, o potenziando la possibilità delle cure a domicilio. Aumentando la possibilità di curarsi a casa. Noi del M5S proponiamo una casa della salute che risponda alle reali necessità di cura e prevenzione dei cittadini (esigenze attualmente non conosciute), con ambulatori specialistici, di diagnostica strumentale e screening, strutturati seguendo un percorso virtuoso che prevede solo come ultimo passaggio di cura il ricovero ospedaliero. Il M5S intende incentivare la crescita delle strutture residenziali territoriali per l’accoglienza di anziani e disabili non più autonomi per stare nel proprio domicilio. Pertanto chiediamo agli attuali amministratori una maggiore presa di coscienza del fatto che il settore sul quale si sta operando è delicato e tocca temi sensibili, quali malattia, sofferenza e dolore…in cui malati sono cittadini più fragili e vulnerabili e quindi bisognosi di Civiltà ed Equità.

Osimo 5 Stelle


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